Il
Prof. Costas Papageorgiu, Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale, Esperto di fama
internazionale del modello di Terapia Meta Cognitiva. All'inizio di giugno
2012 ha tenuto a Roma un corso sull'intervento meta cognitivo per la
depressione
In questa pagina:
- Detached Mindfulness e Rumination Posponement
Nelle righe seguenti, in modo ovviamente sintetico, proveremo a delineare i principi della Psicoterapia Meta Cognitiva per il trattamento dell'ansia e per il trattamento della depressione.
In via preliminare, per delineare in che modo questa differisce da altri trattamenti secondo i modelli di Psicoterapia Cognitiva, di Psicoterapia Cognitivo- Comportamentale e secondo il modello di Psicoterapia Cognitiva basato sulle Mindfulness enunceremo una sintetica affermazione sul trattamento in questi modelli (si potrà approfondire il tutto nelle pagine dedicate). Gli interventi in terapia comportamentale utilizzano soprattutto le strategie del condizionamento classico e del condizionamento operante per l'intervento sui sintomi non ritenendo utile e necessario lavorare su pensieri e cognizioni più o meno consapevoli. La terapia cognitiva lavora sulle cognizioni errate che strutturano il substrato su cui ansia e depressione si sviluppano (ad esempio un pensiero del tipo "non sono una persona amabile"). Gli interventi Mindfulness based, invece, promuovono l'adozione della meditazione e di presenza mentale e distacco per contrastare gli stati ansiosi e depressivi.
La Terapia Meta Cognitiva della depressione e dell'ansia si basa sul presupposto che piuttosto che intervenire sugli aspetti cognitivi relativi alla ruminazione mentale e al worry (caratteristici il primo della depressione e il secondo degli stati ansiosi) sia utile lavorare sugli aspetti " meta cognitivi " ovvero sulle convinzioni relative alle convinzioni sulla malattia.
Per praticità è utile esemplificare. Il problema non è tanto quello di intervenire, ad esempio, sulla convinzione "sono un fallito", presente in uno specifico paziente depresso, quanto piuttosto, nel lavorare sulle convinzioni che fanno ritenere il continuo fare riferimento a questo pensiero, da una parte, incontrollabile e, dall'altra, utile per il miglioramento personale. E' evidente nella clinica come il ritenere questo tipo di pensieri sia automatico ed incontrollabile per i pazienti. Un po' meno evidente è che i pazienti si impegnino attivamente nel continuare a pensare a questi contenuti. Il pensiero viene attivamente ricercato, invece, per i motivi più disparati: per essere pronti alla prossima occasione, per capire se si è davvero fatto tutto il possibile, per motivarsi, per punirsi... In questa direzione nella Terapia Meta Cognitiva si lavorerà durante il lavoro di psicoterapia per ridefinire come negativo il continuo rimuginare e per interrompere i pensieri negativi. Affinché questo sia possibile vengono utilizzati alcuni strumenti specifici che non sono sufficienti a delineare il trattamento ma ne sono parte essenziale e che vengono utilizzati insieme al tipico strumentario cognitivo che, analizzando antecedenti e conseguenze, attraverso il dialogo socratico, etc., approfondisce la conoscenza e il cambiamento delle meta-cognizioni del paziente.
Il training dell'attenzione è un vero e proprio
esercizio che viene prescritto per 2 volte al giorno e che è stato oggetto di una lunga analisi che ne ha
verificato l'efficacia. Da solo è in grado di produrre
una importante virata nella sintomatologia.
L'esercizio dura solo 12 minuti ed è sostanzialmente
un esercizio di ascolto simile ad alcune tecniche
meditative o ad alcuni esercizi autoipnotici.
Lo scopo che si propone è quello di sviluppare la
capacità di portare l'attenzione verso pensieri più
produttivi e lontano dalle inutili e dannose
rimuginazioni mentali.
Contemporaneamente sviluppa quell'attitudine
meditativa che consente di rimanere dissociati dai
propri pensieri considerandoli come "solo" pensieri
da un lato e non lasciandosene coinvolgere
dall'altro.
In conclusione di questa breve sintesi proposta in merito alla Terapia Meta Cognitiva è utile focalizzare l'attenzione sul motivo per cui questo modello prende forma ovvero sulla necessità di un intervento che eviti le ricadute frequenti dei pazienti con disturbi dello spettro ansioso-depressivo. Anche se non sono ancora terminati gli studi che sanciscano l'efficacia del modello nel lungo periodo in relazione alla prevenzione delle ricadute i risultati parziali sono decisamente incoraggianti.
Il dottor
Francesco D'Onghia e la
dottoressa
Claudia Scarpati
sono entrambi psicologi e psicoterapeuti, laureati presso la
Facoltà di Psicologia dell'Università "La Sapienza" di Roma ed iscritti
all'Ordine degli Psicologi della regione Lazio (Roma).
Esercitano a Roma, presso lo studio di Psicologia e Psicoterapia "EmotivaMente",
sito in Via Montagne Rocciose, 44
(Eur
Laurentina Laghetto Aeronautica Europa).
Puoi prendere un appuntamento presso lo Studio di
Psicologia e Psicoterapia "EmotivaMente" di Roma telefonando ai
numeri:
oppure scrivendo a
[email protected] (D.ssa Claudia Scarpati)
[email protected] (Dott. Francesco D'Onghia)
(Ricorda di inviare il tuo recapito telefonico per essere ricontattato più velocemente)