Il percorso terapeutico è un
processo intenso e unico.
Ogni persona, coppia o famiglia che si rivolge a noi, sta
vivendo innanzitutto un momento di estrema difficoltà e confusione.
Tuttavia, già il fatto di essersi fermati ed aver chiesto aiuto rappresenta
di per sè il primo e più significativo passo dell'intero processo.
Consapevoli del fatto che ogni persona, ed ogni tipo di
disagio, raccontano una storia unica e personale e, pertanto, necessitano di
un percorso di cura specifico e personalizzato, quello che qui vogliamo
descrivere è semplicemente la struttura di fondo di ogni percorso
terapeutico.
Come una mappa non può rappresentare gli odori, i colori e le emozioni di
un viaggio, così questa sezione mira solo a dare un'idea generale di
orientamento in questo percorso.
Il primo aspetto che viene affrontato nell'incontro
terapeutico è l'elaborazione e la comprensione della richiesta.
Insieme al terapeuta, il paziente potrà capire e definire in maniera più
chiara sia le proprie difficoltà che i propri punti di forza.
Nell'accogliere la richiesta d'aiuto, il terapeuta indaga i vari aspetti del
problema.
Ci si chiede quindi se è un problema che appartiene all’individuo o al
contesto relazionale in cui vive, chi è possibile coinvolgere per
risolverlo, se tutti gli interessati sono disponibili e motivati ad
impegnarsi in un lavoro psicologico, cosa ognuno si aspetta per sé e per gli
altri dalla terapia.
Solitamente, questa prima fase viene completata durante i primi due o tre
incontri, al termine dei quali il terapeuta definisce una prima ipotesi
diagnostica e stabilisce le tappe e gli obiettivi del percorso terapeutico,
ovviamente elaborati e condivisi con il paziente.
La formulazione di una ipotesi diagnostica relazionale
consente al terapeuta di capire dove si colloca l’individuo nel suo contesto
relazionale (coppia, famiglia di origine, famiglia attuale, contesto
lavorativo o di studio, amici, società), di osservare i modelli
relazionali efficaci e di riconsocere i modelli relazionali
disfunzionali che alimentano il problema.
Questi aspetti vengono valutati sia nell'ambito della terapia individuale,
che in quella di coppia e familiare.
In questa fase, l'obiettivo del terapeuta sarà quello di andare a modificare
gli elementi di disagio presenti nella vita del paziente al fine di
permettere all'indivduo e alla famiglia di utilizzare le risorse che fino a
quel momento erano rimaste inespresse.
In base ai dati raccolti, il terapeuta decide la
frequenza degli incontri (settimanale, quindicinale
o mensile) e la durata delle sedute (da 50 min per
l’individuale a 75 min per le coppie e le famiglie).
All’interno del percorso terapeutico - sempre con il consenso del paziente e
dopo un'accurata fase di preparazione - potranno essere
invitati alcuni membri della famiglia (ad esempio i genitori, i figli o i
coniugi), amici, parenti o persone significative che possano contribuire in
qualche modo a facilitare il cambiamento.
Alla fine del percorso terapeutico, vengono garantite ai pazienti sedute di follow-up gratuite che, diluite nel tempo, oltre a verificare il livello di benessere raggiunto, garantiscono anche lo stabilizzarsi dei risultati ottenuti in terapia.
Il dottor
Francesco D'Onghia e la
dottoressa
Claudia Scarpati sono entrambi
psicologi e psicoterapeuti, laureati presso la Facoltà di Psicologia
dell'Università "La Sapienza" di Roma ed iscritti all'Ordine degli
Psicologi della regione Lazio (Roma).
Esercitano a Roma, presso
lo studio di Psicologia e Psicoterapia "EmotivaMente",
che ha due sedi:
Contatta liberamente lo Studio di Psicologia e Psicoterapia "EmotivaMente" di Roma
telefonando ai numeri:
D.ssa Claudia Scarpati - 340 8048443
Dott. Francesco D'Onghia - 347 2265998
oppure scrivendo a
[email protected] (D.ssa Claudia Scarpati)
[email protected] (Dott. Francesco D'Onghia)
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