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Studio di Psicologia e Psicoterapia Roma

 

I nuovi papà: sono meglio dei padri di una volta?

 

Nuovi papà - Studio di Psicologia e Psicoterapia a Roma

 

Un titolo di studio superiore, un lavoro dipendente ed una moglie che lavora: sono queste le caratteristiche dei nuovi padri italiani che più si occupano dei figli.

Secondo il rapporto dell'Istat, sembra inoltre che preferiscano occuparsi dei figli più che della casa, che sono soprattutto loro ad occuparsi del bagnetto quando i bambini sono piccoli, ma che quando crescono raramente li seguono negli studi.

E che se i figli sono maschi, dedicano loro 12 minuti in più al giorno.

Sensibili e gentili, sono in grado di assolvere a tutte le funzioni del maternage senza lo scompiglio emotivo che caratterizzava i papà di una volta, imbarazzati solo a tenere in braccio un neonato o in grado di comunicare con i figli solo dopo i 10 anni.

 

Negli studi di psicologia e psicoterapia, durante la ricostruzione della storia familiare del paziente, spesso ricorre il concetto di "padre assente" e frequentemente si assiste al passaggio dal padre-padrone al padre-che-non-c'è.

Il padre tiranno del passato, affettivamente lontano e deputato solo al sostentamento economico e all'assegnazione di compiti e punizioni, è oggi sostanzialmente uscito di scena.

Con l'aumentare di separazioni e divorzi, che spesso vedono l'affidamento dei figli alle madri, aumentano i padri emarginati: così, la comparsa dei cosiddetti "mammi" si intreccia con la crisi della figura paterna tradizionale.

Nell'ambito della psicoterapia, si evidenzia come spesso il diventare padre scateni inevitabilmente una crisi di identità che si manifesta in modi collaterali e camuffati: fughe, tradimenti, crisi depressive, malattie psicosomatiche, incidenti...

In realtà, secondo la moderna psicologia, i "padri materni" rappresentano un'arcaica fantasia universale: quella di ricevere protezione da una figura genitoriale che assommi le caratteristiche di un papà e di una mamma idealizzati.

Un'immagine forte e protettiva, quindi, ma anche tenera e buona, esente da conflitti, contrasti, sessualità, aggressività.

Tanti giovani uomini si stanno rivelando in grado non solo di assolvere alle funzioni materne primarie, ma anche di trarne un profondo appagamento.

 

Tutto questo porta all'emergere di nuovi interrogativi; ci si chiede ad esempio cosa comporti, nello sviluppo del bambino, ricevere fin dalla nascita gli accudimenti sia del padre che della madre.

In psicologia, si ritiene che in realtà il bisogno fondamentale del bambino, durante la prima infanzia, sia quello di avere cure costanti, e poco importa il sesso di chi le fornisce e di chi le riceve.

Padri e madri, biologici o adottivi, uomini e donne, nonni e baby sitters,  coppie e single, omosessuali ed eterosessuali... Questa è la società moderna, con strutture familiari sempre più atipiche e complesse.

In questo contesto, è necessario che ciascuno di noi svolga tante funzioni, variabili ed interscambiabili, non più rigidamente codificate dal sesso e dalle generazioni, come avveniva prima.

Tutto ciò offre a donne e uomini nuove possibilità di costruirsi un'identità ricca e completa, libera dalle convenzioni del passato.

Benvenuti quindi i nuovi padri che fanno le mamme, soprattutto se non usano questo ruolo per spodestare le madri e per eludere il compito paterno.

 

 

 

 

   Il dottor Francesco D'Onghia e la dottoressa Claudia Scarpati sono entrambi psicologi e psicoterapeuti, laureati presso la Facoltà di Psicologia dell'Università "La Sapienza" di Roma ed iscritti all'Ordine degli Psicologi della regione Lazio (Roma).
Esercitano a Roma, presso lo studio di Psicologia e Psicoterapia "EmotivaMente", sito in Via Montagne Rocciose, 44 (Eur Laurentina Laghetto Aeronautica Europa).
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